venerdì 8 luglio 2011

Aruba server provider italiano ancora un BlackOUT

BLACK OUT
Purtroppo con rammarico il più grande server provider italiano ancora una volta è OUT.

Con esso tantissimi siti , che cavolo accade ad ARUBA.?

venerdì 29 aprile 2011

webfarm ARUBA off-line

Questa mattina dalle 2.00 la server farm di Aruba e offline per motivi poco chiari.

Oltre a tutti i siti web presenti sui server Aruba, anche i server privati in housing sembrano non rispondere più ai comandi, quindi lo stato dei server resta offline.

Restermo a vedere, e a ricevere ulteriori notizie da Aruba..

BlackOut

Speriamo che non ci saranno perdite di dati.


Seguite le notizie su:

http://twitter.com/#!/arubait

sabato 5 febbraio 2011

Ho fotografato un oggetto non identificato?




Venerdì 29 Gennaio 2011 ore 18.21:
Ho fotografato un oggetto non identificato località Casandrino (na)
Stavo effettuando delle prove fotografiche con la mia nuova macchina canon sx210 e con mio stupore ecco quello che ho ripreso.
Come vedete dalla foto in alto a sinistra.


mercoledì 22 settembre 2010

11 Settembre le verità nascoste


Molto interessante l'attività di tanti gruppi che vogliono sapere la verità sugli attentanti alle torri gemelle del 11 settembre 2001.
I misteri e la verità ancora non sono venuti a galla, ma in internet ed in molte trasmissioni usa i dibattiti non mancano come questo video che trovate su youtube a questo indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=e4VXNmqT1PQ dal titolo September Clues, undici video che analizzano come i 'massmedia americani' abbiano manipolato le informazioni con tanti punti interrogativi che rimangono... Il Perche?
Buona Visione

mercoledì 28 luglio 2010

2012 secondo Nasa


ECCO L'ARTICOLO PUBBLICATO DALLA NASA SCIENCE NEWS


Secondo la Nasa, le nostre reti informatiche e quelle elettriche potrebbe essere distrutte dal picco di attività solare previsto per i prossimi anni. A Washington, non a caso si è aperto il Forum sul Clima Solare promosso dalla Nasa in cui protagonista sarà proprio il picco di attività stellare. Secondo Richard Fisher, scienziato della Nasa «la nostra società tecnologica ha sviluppato una sensibilità alle tempeste solari senza precedenti». Siamo, infatti, dipendenti dalle apparecchiature elettroniche. L’onda di particelle, tra i suoi effetti, potrebbe sortire anche quello di mandare in tilt i nostri satelliti. Potremmo, nell’arco di poco tempo restare al buio, senza energia elettrica e comunicazioni. «Il primo segno di pericolo verrebbe quando le radiazioni iniziassero a disturbare segnali radio e dispositivi GPS.
Dieci o venti minuti dopo, i satelliti commerciali che trasmettono conversazioni telefoniche, TV ed informazioni di ogni genere sarebbero praticamente spazzati via», ha detto Tom Bogdan, scienziato che ha modello matematico per rappresentare quello che potrebbe accadere.
Poco dopo sarebbe la volta di tutte le linee elettriche. Le radiazioni sarebbero in grado di indurre corrente sulle linee elettriche ad alto voltaggio. Il che porterebbe alla distruzione «praticamente di tutti i trasformatori sul pianeta». Il tutto, accadrebbe simultaneamente ovunque.
Come sottolinea Fisher, “il sole si sta risvegliando da un profondo sonno, ed entro pochi anni ci aspettiamo di vedere livelli molto più elevati di attività solare”. La National Academy of Sciences aveva già affrontato il problema due anni fa in un rapporto intitolato “Gravi eventi legati al tempo solare – Conseguenze sociali ed economiche”. Il documento osservava come le persone del 21esimo secolo fanno affidamento sui sistemi hi-tech per le attività fondamentali della loro vita quotidiana. Le reti di energia elettrica, la navigazione Gps, i viaggi aerei, i servizi finanziari e le comunicazioni radio d’emergenza possono essere spazzate via da un’intensa attività solare.
fonti: Il Sussidiario

martedì 22 settembre 2009

Ecco a voi il vaccino H1n1...ma con quali effetti collaterali?

Fortunatamente, a breve ci sarà l’autorizzazione all'utilizzo del vaccino.

È di pochi giorni fa, infatti, la notizia della firma da parte del viceministro della sanità Ferruccio Fazio dell’ordinanza che porterà alla vaccinazione, contro la pandemica “influenza A”, del 40% della popolazione italiana. Inizialmente - dal primo di ottobre - saranno i medici e le persone che lavorano nei servizi “essenziali” a subire il benefico elisir, poi toccherà alle categorie “a rischio” - malati cronici e bambini con gravi malattie cardio-respiratorie - infine, ai giovani fino a 27 anni, a partire da Gennaio 2010.

Preso atto dei piani del governo - peraltro in linea con quanto succede in altri stati come Francia e Stati Uniti, che hanno già speso più di un miliardo di euro per il vaccino - la domanda che il cittadino comune si pone e che da giorni gira in internet è questa: cosa contiene il vaccino e quali sono le sue controindicazioni? I componenti classici dei vaccini sono da sempre virus morti o depotenziati, ma anche sostanze chimiche e antibiotici. La domanda vera è, quindi, quali sostanze? Per la prima volta da quando si parla di vaccino per l’H1N1 pare sia possibile sapere qualcosa della sua composizione.

Nell’ordinanza di vaccinazione del viceministro è contenuta un’informazione passata in sordina, ma decisamente importante: il vaccino che verrà somministrato in Italia conterrà l’immuno-coadiuvante MF59 , e non è una buona notizia. L’MF59, conosciuto anche come squalene, ha lo scopo di aumentare la risposta immunitaria del nostro corpo a seguito della somministrazione del vaccino. In un certo senso si può quindi dire che rende il vaccino più forte, ma questo non è tutto.

Cosa contiene questo vaccino e quali sono le sue controindicazioni? Lo squalene è una sostanza presente naturalmente nell’organismo umano, soprattutto nel sistema nervoso. Questo fatto non darebbe, in una situazione normale, alcuna ragione al sistema immunitario di aggredirlo. Il problema è che l’iniezione è una via d’ingresso “anormale” dello squalene nel corpo, ed è proprio questo che fa sì che tale sostanza venga improvvisamente considerata “cattiva” dal sistema immunitario e quindi aggredita, ovunque si trovi, nel sangue come nel sistema nervoso dove è vitale.

A sostegno di questa affermazione riportiamo una ricerca condotta alla Tulane Medical School sui veterani della Guerra del Golfo vaccinati contro l’antrace con un vaccino contenente l’immuno-coadiuvante MF59:

“ …la maggioranza sostanziale (95%) dei pazienti che svilupparono la Sindrome della Guerra del Golfo (Gulf War Syndome) aveva anticorpi verso lo squalene. Tutti (100%) i pazienti GWS immunizzati per il servizio Tempesta del Deserto/Scudo del Deserto che non furono impiegati, ebbero gli stessi segni e sintomi di quelli che lo furono, ovvero anticorpi allo squalene.

Per contro, nessuno (0%) dei veterani impiegati nel Golfo Persico senza segni e sintomi della GWS avevano anticorpi allo squalene. Né i pazienti con malattie idiopatiche e autoimmuni, né i controlli sulla salute mostravano un siero riconoscibile di anticorpi allo squalene. La maggioranza dei pazienti con i sintomi della GWS avevano invece detto siero.”

Ma se queste sono le conseguenze, per quale motivo la Novartis – che produce il vaccino come anche la Glaxo – si prenderebbe un rischio simile? Non sarebbe sufficiente un vaccino che non contiene l’MF59? Come abbiamo detto, lo squalene aumenta la risposta immunitaria alla vaccinazione e questo ha come primaria conseguenza il fatto che ogni dose di vaccino necessiti di una quantità inferiore del vaccino stesso, con un conseguente aumento delle dosi a parità di vaccino disponibile.

L’MF59 non è altro, quindi, che la risposta della Novartis alle necessità del mercato.

Il mercato, ovvero milioni di persone, ha paura dell’influenza “più mortale della storia” e chiede a gran voce un vaccino? Bene, la Novartis, ne produce uno in 4 mesi, non lo testa adeguatamente – non ce ne è il tempo e poi è costoso – e a questo aggiunge lo squalene che lo rende più potente e permette di venderne una quantità di dosi che risponde alle richieste.

Non sarebbe sufficiente un vaccino che non contiene l’MF59? Il tutto per il mercato, quel mercato fittizio creato dai media e dall’OMS amplificando paure e gridando all’untore. Un mercato che varrà qualche miliardo di dollari per le case farmaceutiche e che darà margini ancora maggiori con l’MF59, una sostanza che per le “qualità” sopra descritte non è stata approvata dalla Food and Drug Amministration americana e che non sarà quindi presente nella versione americana del vaccino.

In Europa sì. In Italia sì.

Secondo il Dr Viera Scheibner, già ricercatore scientifico del governo australiano: “…questo coadiuvante [lo squalene]
contribuì alle reazioni a cascata chiamate "Gulf War Syndrome," (sindrome della Guerra del Golfo) documentate nei soldati coinvolti nella Guerra del Golfo.

I sintomi da loro sviluppati includevano: artrite, fibromialgia, adenopatia, irritazioni cutanee fotosensitive, fatica cronica, emicranie croniche, perdita abnorme di peli, lesioni cutanee non guaribili, ulcere da afte, vertigini, debolezza, perdita di memoria, attacchi epilettici, cambi di umore, probelmi neuropsichiatrici, effetti antitiroidei, anemia, alto tasso di sedimentazione degli eritrociti, lupus eritematoso sistemico, sclerosi multipla, fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica etc.”

Non male come effetti collaterali.

Certo qualcuno potrebbe pensare che questo è allarmismo alla rovescia. Ciò su cui bisogna concentrarsi, però, sono i tempi. Non si confeziona un vaccino in quattro mesi e soprattutto non lo si testa e controlla in sole due settimane. È pericoloso o quanto meno insicuro dichiarare il contrario. Ad ogni modo, l’influenza A sembra avere un tasso di contagio e mortalità inferiore a quello di una normale influenza: solo in Italia nel 2008-2009 la temutissima australiana ha contagiato più di 2.000.000 di persone, mentre fino ad oggi la “suina” conta nell’intera Europa non più di 50.000 casi.

Quindi, la domanda finale è: perché vaccinarsi? Il gioco vale la candela?

Per governi e case farmaceutiche pare di sì, ma per voi?

fonte:

http://www.terranauta.it/a1361/salute_e_alimentazione/vaccinazioni_contro_l_h1n1_quali_le_controindicazioni.html